Iniziamo il percorso seguendo le tracce degli abili costruttori di torri: gli uomini nei nuraghi che hanno lasciato nel territorio di Alghero esempi tra i più significativi della loro cultura come il villaggio nuragico di Palmavera e quello di Sant’Imbenia
Il Villaggio Nuragico di Palmavera (XV-VIII sec. a.C.)
Oltre 7000 disseminati in tutta la Sardegna i nuraghi sono fra i monumenti più significativi delle antiche culture megalitiche del Mediterraneo occidentale ed il villaggio di Palmavera è uno dei più importanti che la civiltà nuragica abbia edificato nell’Isola di Sardegna.
Si articola in due torri costituite da grossi blocchi di pietra calcarea ed arenaria, circondate da un antemurale e da un villaggio la cui consistenza è stimata in circa 150/200 capanne (oggi se ne conservano circa 50). I diversi elementi architettonici utilizzati, come la volta a tholos, testimoniano le straordinaria abilità costruttiva di questa affascinante e per certi versi ancora inesplorata civiltà.
Si trova ai piedi dell’omonimo colle a circa 1 Km e mezzo dal mare.
Come arrivare: dal porto, costeggiando il mare, si percorre il Lungomare Barcellona, via Lido e viale 1° Maggio e proseguendo verso la strada statale 127 bis si arriva a Fertilia. Lasciato a sinistra l’ingresso all’abitato, si prosegue dritti verso Porto Conte-Capo Caccia. L’area archeologica di Palmavera, segnalata da un cartello turistico, si individua sulla destra dopo aver percorso il lugo rettilineo al Km 45,300.
Il Villaggio Nuragico di Sant’Imbenia (XV-VIII sec. a.C.)
il villaggio, nella baia di Porto Conte, rappresenta il più antico scalo marittimo fenicio ed in generale di genti levantine, non solo del nord Sardegna, ma dell’intera Isola
Sorto intorno al XIV sec. a.C., tra IX e VIII secolo divenne sede di importanti traffici con il mondo orientale, come testimoniano rare ceramiche di importazione greche e fenice ed anfore contenenti lingotti di bronzo per la fusione.
Il sito nuragico, inserito al centro delle rotte commerciali più importanti del tempo, trafficate da Fenici, Etruschi e Greci, rimase un centro molto attivo almeno fino al VII sec. a.C., destinato però a subire una fatale decadenza nel momento in cui i Fenici modificarono le loro relazioni con il mondo nuragico contestualmente all’affermarsi di proprie colonie nel sud-ovest dell’Isola.
Le indagini archeologiche, ancora in via di sviluppo, hanno dunque rivelato in S.Imbenia un centro di primaria importanza nel quadro del Mediterraneo occidentale.
A pochi metri di distanza dall’insediamento nuragico di Sant’Imbenia si trovano i resti della Villa Romana di Porto Conte
Si tratta di una tipica Villa costruita per l’ozio del proprietario e per lo sfruttamento di ricche risorse agricole e marine. L’impianto si organizza in due corpi principali, la parte residenziale con ambienti riccamente decorati (affreschi, stucchi, mosaici, rivestimenti in marmo) e la parte cosiddetta rustica destinata ad ospitare gli ambienti di servizio (magazzini, alloggio servitù, cucine etc.). A nord si collocano i resti di un impianto termale articolato nelle caratteristiche stanze dedicate alla cura del corpo (calidarium, tepidarium e frigidarium). L’intero complesso sorge in un angolo della famosa baia di Porto Conte denominata dai Romani “Portus Nympharum”
Come arrivare: dal porto, costeggiando il mare, si percorre il Lungomare Barcellona, via Lido e viale 1° Maggio e proseguendo verso la strada statale 127 bis si arriva a Fertilia. Lasciato a sinistra l’ingresso all’abitato, si prosegue dritti verso Porto Conte-Capo Caccia. Giunti alla biforcazione della fontana di S. Igori svoltando a destra, in direzione di Capo Caccia, si segue la strada costiera.
L’area archeologica sorge a circa m 50 dalla struttura alberghiera dell’Hotel Baia di Conte
Indirizzo: 1a, Via Nuoro, Mercede, L'Alguer/Alghero, Sassari, Sardigna/Sardegna, 07041, Italia