Personale di Simonetta Deidda
Torre di Porta Terra
Inaugurazione lunedì 21 agosto ore 20.00
Un’icona femminile
La scelta per questa esposizione sono ritratti di donne e dee.
L’autrice attinge la sua ispirazione dal ricordo del volto della madre e di tutte le donne che hanno segnato la sua vita, sorelle, amiche, compagne e dal vivere quotidiano, attraversando le epoche alla ricerca di una caratteristica universale, senza razza, ne’ nome proprio.
Sono ritratti di donne giovani nel pieno del loro potere che emanano grazia e fascino e prescindono dalle fattezze individuali per assumere l’austerità di antiche sacerdotesse ed evocare la riverenza che si deve ad una dea, alla ricerca di un volto che sia il femminile stesso, nel quale ognuno può ritrovare le caratteristiche delle donne che hanno rappresentato una presenza importante, come lo sguardo compassionevole e dolce di una madre, che diviene la dea madre di tutta l’umanità e che non è più una donna ma la terra stessa, la propria terra, la Sardegna.
E questa terra la ritroviamo nelle sue tele, nei cerchi di sabbia dorata e lucente che danno fisicità e luce ai suoi personaggi, li circondano di un’aura mistica ma nello stesso tempo familiare, quotidiana. Un’aura di protezione forte e luminosa circoscritta dalle folte chiome che incorniciano questi visi ieratici e colorati, elemento centrale nella sua poetica pittorica e nella vita quotidiana, dote femminile per eccellenza di bellezza e forza.
C’è la spensieratezza della gioventù che incontra il dolore di una donna che ha appena scoperto che il mondo non è perfetto e che il suo posto non è così privilegiato come meriterebbe, lo sguardo consapevole e sofferente che deve sopportare delusioni e amarezze e in alcuni casi rassegnarsi al suo destino. E allora scorrono lacrime di luna ed è il femminino stesso ferito che piange nella grazia di un blu lunare.
Attraverso il colore Simonetta da voce alla vitalità, alla sofferenza, alla gioia della maternità, alle vibrazioni della terra, all’ironia dei gesti e alla teatralità delle relazioni, alla violenza delle bugie, ad un sapere matrilineare.
La ruota del tempo che appare fissa e immutabile ma che continua a girare trasformando la vita, tra tradizione e modernità, eternità e futuro.
E scorgiamo sempre una speranza di cooperazione nel presente, che crede fermamente nell’importanza cruciale di tessere trame di relazioni tra tutte le donne.