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La pittura rupestre preistorica in Sardegna – Alghero per l’Archeologia

 
Sabato 13 ottobre | ore 18.00

Sala Mosaico –  Museo Archeologico di Alghero

 

Prosegue la serie di incontri del programma culturale “Alghero per l’Archeologia”, patrocinato dal Ministero per le Attività Culturali nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

La conferenza sarà tenuta da Liliana Spanedda (ricercatrice dipartimento di preistoria e archeologia – Università di Granada) che ci presenterà una sintesi di una ricerca scientifica imperniata sulle rappresentazioni scolpite, dipinte e incise che si trovano soprattutto nelle domus de janas che sono le tipiche tombe del Neolitico, ma sono presenti anche in grotte, ripari, dolmen e rocce isolate in Sardegna.

La conferenza sarà la breve sintesi di una ricerca scientifica imperniata sulle pitture rupestri nella Sardegna.

Rappresentazioni scolpite, dipinte e incise si trovano soprattutto nelle domus de janas che sono le tipiche tombe del Neolitico, ma sono presenti anche in grotte, ripari, dolmen e rocce isolate. Nelle domus de janas le pitture rappresentano quasi sempre motivi decorativi di tipo architettonico ispirati alle abitazioni; mentre i pochi antropomorfi presenti in queste grotticcelle funerarie sono sempre incisi. Sino a pochi anni fa gli unici pannelli dipinti con antropomorfi erano quelli del riparo di Luzzanas (Ozieri) e della Grotta del Papa (Isola di Tavolara, Olbia). Ultimamente è stato scoperto un altro riparo, Crabiosu (Ardauli), che conserva alcune figure umane molto deteriorate.

Di recente è stata fatta una revisione delle pitture del Riparo di Luzzanas (Ozieri) che ha messo in evidenza l’esistenza di nuovi motivi e ha consentito una migliore interpretazione degli altri. Il fatto che i ripari si trovino in un territorio circondato da monumenti rituali di epoche diverse permette di considerare che il valore simbolico di queste zone perdura nel tempo.